Chi è di scena: Progresso … Regresso …

Progresso … Regresso …

Monologo, teatro civile
Scritto, diretto e interpretato da Francesco Pupa
Produzione: Teatro RossoSimona
Direttore di produzione: Lindo Nudo
Aiuto Regia: Antonia Gualtieri
Scenografie: Luigi Piccinino e Antonio Leone
Audio e luci: Luigi Piccinino
Musiche: Marco Pupa
Responsabile Tecnico: Antonio Molinaro
Operatore Video e Foto: Francesco Tenuta
Addetto Stampa: Franca Ferrami

Sinossi

Progresso … Regresso è la storia di un ragazzo calabrese come tanti, che decide di raccontare ciò che ha portato la sua città a isolarsi sempre di più. Porto, stazione, statale 106 detta Strada della Morte e aeroporto: tutto in rovina, senza presente né tantomeno futuro.

Dal buio, si sente una voce che in dialetto crotonese dice:

Vi cuntu a storia i sa città, ca senza u sapir, ha diventat n’isola a metà

(Vi racconto la storia di questa città che, senza saperlo, è diventata un’isola a metà).

Il fulcro di tutto ciò che Progresso … Regresso intende raccontare è racchiuso in questa frase, così semplice eppure con così tanti spunti di riflessione. Una metafora nuda e cruda, eppure così vera. Quella “isola a metà” è Crotone e più in generale la Calabria, collegata geograficamente con il resto del Paese, ma totalmente scollegata a causa dei servizi.

progresso
Progresso … Regresso

Così, un ragazzo qualunque nei panni del “cuntista” (Cantastorie) rifacendosi a storie vere, le racconta vivendole in prima persona, cercando una spiegazione ai vari disagi che i cittadini subiscono ogni giorno. Il racconto passa in rassegna e vede decadere dopo poco le certezze del passato.

Il porto dell’antica città crotoniate è stato il più importante crocevia da Santa Maria di Leuca a Reggio Calabria. La cattiva gestione conduce gli uomini tra le onde, ma stavolta in direzione dell’America, migranti nella speranza di poter un giorno tornare nella propria terra.

La stazione di un tempo, oggi è ridotta a poco più di un vagone pericolante. C’è chi ha la freccia rossa e chi sulle rotaie fa pascolare il gregge!

La strada statale 106 è lo scenario di un racconto straziante, la cui vittima è un uomo: la sua anima si rivolge a San Cristoforo, protettore dei viaggiatori, mentre il suo corpo è disteso sull’asfalto coperto da un lenzuolo.

L’aeroporto è luogo di confronto goliardico, tra la proposta di una base NATO nel 1988 e quella della compagnia Ryanair, volata via insieme a tutti i benefici.

Progresso … Regresso è un viaggio continuo. Su tutti i mezzi di trasporto. Senza pause e con energia. Alternando costantemente momenti comici ad altri decisamente romantici e sicuramente nostalgici. Accompagnato da suoni che vengono fuori da strumenti particolari o riprodotti vocalmente.

Portato allo sfinimento da questa crisi generale, il protagonista prende una decisione da vero cittadino legato alla sua terra. Provare a mettere in atto un sogno, quello di alzarsi finalmente dalla poltrona e attuare una rivoluzione per rivendicare i propri diritti: una vera e propria rivoluzione culturale.

Un urlo proveniente dalla televisione, però, distoglie l’attenzione dal suo sogno: gli idoli pallonari avranno il sopravvento?

Note di regia

Progresso … Regresso è un monologo che nasce dalla necessità di raccontare quanto la Calabria, in particolare la città di Crotone, abbia bisogno di un cambiamento radicale, di una rivoluzione culturale che smuova le coscienze.

Lo spettacolo affida la sua produzione al Teatro RossoSimona del maestro Lindo Nudo. Nasce in versione ridotta, dalla partecipazione a un concorso nel cosentino, la cui tematica era “La macchina e il progresso”, con la successiva vincita del premio “Nonfermarti 2014”.

La denuncia verso il male della società contemporanea è resa vivida dal racconto di un uomo innamorato della sua terra, aspirante al progresso, e inferocito nei confronti di chi questo miglioramento lo ostacola.

Una ricerca documentaria difficile, complicata dalla mancanza di materiale, ha reso necessario raggruppare interviste, testimonianze, stralci di giornale per poter ricostruire la storia di ciò che è stato. Ricostruire la memoria storica di una città non è semplice, molta della memoria di questa terra sta andando perduta e il futuro il Progresso la sta distruggendo:

Bisogna conoscere il passato per capire il presente e orientare il futuro

(Tucidide, 431-404 a.C.).

La raccolta del materiale unita all’esigenza di denunciare, ha generato un racconto di un Cantastorie moderno. Grazie a suoni emessi da strumenti artigianali e oggetti che creano immagini conosciute agli abitanti di questa terra, si rievoca una memoria passata a confronto con quella moderna.

La scenografia utilizzata è scarna, fatta solo di una sedia e di alcuni cartelli stradali. Proprio questi ultimi hanno due facce, come se volessero mostrare il lato nascosto del progresso, mai realmente arrivato, che ha trasformato ciò che c’era di buono in vero e proprio regresso.

L’intero spettacolo racconta e si fa manifesto di tutto questo, un grande disagio che si riflette in una crisi che coinvolge il territorio e le persone che lo abitano, che le strade.

Riconoscimenti

2014: Premio “Nonfermarti 2014”, vincitore della sezione teatro.

2016: “Festival Teatrale San Giovanni in Fiore”, terzo classificato.

Progresso … Regresso in scena